“Gli incubi nella Control Mastery Theory: Una finestra sulle credenze patogene e sul piano delle vittime di tortura” di Marzia Albanese

All’interno della vasta gamma della sintomatologia post-traumatica, i disturbi del sonno occupano indubbiamente un posto di particolare rilievo (Forbes et al., 2001; Kilpatrick et al., 1998; Neylan et al., 1998; Aurora et al., 2010) e consistono in: difficoltà nell’addormentamento, mantenimento del sonno e persistenza di incubi notturni (Harvey et al, 2003). Queste conseguenze fanno parte di una tipica e normale risposta al trauma (Pillar et al, 2000) tanto che il DSM elenca da sempre gli incubi all’interno del cluster sintomatologico di reexperiencing dell’evento traumatico (Cluster B) e la difficoltà ad addormentarsi e a mantenere il sonno, all’interno del cluster di sintomi relativi all’iper-arousal (Cluster D). Diversi studi (Kato et al., 1996; Goldstein et al, 1987; Kuch & Cox, 1992) hanno permesso di analizzare nel tempo il forte impatto traumatico che ha un evento sulla popolazione coinvolta, evidenziando l’imprescindibile legame tra trauma e disturbi del sonno.

 

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