È ormai comunemente accettato che il cambiamento in psicoterapia avvenga grazie a un “qualcosa in più dell’interpretazione” (BCPSG, 1998). Waldron e collaboratori (2004; Waldron, Gazzillo, Stuckenberg, 2015), ad esempio, sulla base di una serie di ricerche empiriche hanno identificato la qualità complessiva degli interventi e della relazione tra paziente e analista come il fattore più importante per il buon esito di una psicoterapia. A prescindere dal tipo di intervento – interpretazione, chiarificazione, analisi del transfert ecc. – sembra quindi che la capacità del terapeuta di “dire la cosa giusta al momento giusto” (Waldron et al. 2004) sia ciò che permette al paziente di migliorare. Ma in cosa consiste questa “cosa giusta”?
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