Durante il nostro lavoro di psicoterapeuti può capitarci di incontrare pazienti la cui fenomenologia clinica è espressione della stretta interconnessione tra due sensi di colpa specifici, l’odio di sé e la responsabilità onnipotente, entrambi testati prevalentemente nel transfert per compiacenza. Questa configurazione si manifesta attraverso una fenomenologia clinica piuttosto specifica e una serie di comportamenti reiterati in tutte le relazioni intime vissute dal soggetto: si tratta di persone che finiscono per dipendere, senza riuscire a liberarsene, da partner che abusano di loro o le trascurano. In questi pazienti è forte la convinzione di dover fare tutto per l’altro, di dover compiacere ogni sua richiesta, di doverlo aiutare a ogni costo sacrificando se stessi per sentirsi “buoni”