Il senso di sicurezza e la possibilità di esplorare le proprie esperienze traumatiche
Uno dei principi fondamentali su cui si basa la CMT è che tutti noi essere umani abbiamo come obiettivo quello di riuscire a stare meglio e, per raggiungere questo obiettivo, abbiamo un piano, che può essere più o meno consapevole. Pertanto, tutti i pazienti che ci troviamo di fronte ci chiedono, implicitamente o esplicitamente, di aiutarli a capire e realizzare il loro piano. Il raggiungimento di tale obiettivo è ostacolato da rappresentazioni disfunzionali (credenze patogene) che si sono formate a partire da esperienze significative che sono state in qualche modo traumatiche e che continuano a condizionare il modo in cui interpretiamo la realtà, le nostre scelte, la nostra capacità di stabilire e mantenere relazioni e il modo in cui funzioniamo nelle situazioni. Tali credenze spesso non sono consapevoli e la loro inaccessibilità alla coscienza le rende ancor più difficili da gestire. Esse, infatti, sono inscritte nel cervello emotivo, sono rimosse o implicite, e sono il risultato dello sforzo adattivo rispetto ad un ambiente traumatico e disfunzionale.