Diversi anni fa, durante il primo anno del corso di specializzazione in psicoterapia cognitiva, uno dei miei didatti, introducendoci alla pratica della psicoterapia, ci spiegava quanto il senso di sicurezza fosse centrale per una completa espressione dei propri bisogni e sentimenti, tanto nella vita quotidiana quanto nel corso del colloquio psicoterapeutico. Non solo. Ci spiegò che la mente umana, e quindi, naturalmente, anche la nostra e quella dei nostri pazienti, è predisposta in modo intrinseco ad adattarsi al meglio possibile al proprio ambiente, al fine di poterlo controllare, padroneggiando i propri problemi e le proprie emozioni e perseguendo i propri obiettivi. Un primo importantissimo assunto che derivò da questa spiegazione fu che far sentire al sicuro il paziente è un obiettivo primario e sovraordinato a qualunque tipo di pratica psicoterapeutica.