Intervista a George Silberschatz (2016)
Intervista fatta da Francesco Gazzillo a George Silberschatz a Milano il 22 ottobre 2016.
Francesco Gazzillo: Perché hai scelto la Control Mastery Theory come teoria di riferimento e cosa ti ha attratto di più della CMT dal punto di vista personale?
George Silberschatz: Provenivo da una prospettiva molto psicoanalitica... mi piaceva il fatto che Weiss e Sampson mettessero alla prova le loro ipotesi in modo molto rigoroso. Questo mi piaceva molto.
FG: E, in generale, quali sono, secondo te, i maggiori punti di forza della CMT, e se vuoi anche i suoi limiti?
GS: Il punto di forza maggiore, secondo me, è che sottolinea l’individualità di ogni paziente... Rispetto ai suoi limiti, direi che uno di questi è il fatto che non presta sufficiente attenzione ai fattori propri dei pazienti.
FG: A un livello più personale, nel lavoro clinico ti sei mai trovato a vivere situazioni in cui superare i test di un paziente è stato difficile?
GS: Sì, succede sempre! Quando spieghiamo la teoria, noi spesso diamo l’impressione che superare i test dei pazienti sia un compito facile, ma nella realtà clinica è molto più difficile... il lavoro può essere molto difficile anche se si usano i concetti della CMT.
FG: La CMT ti è stata utile per comprendere aspetti della tua vita psichica o delle tue esperienze?
GS: Una delle cose rispetto a cui mi ha aiutato molto è che mi ha permesso di capire che io mi mettevo da parte per non offendere le altre persone... penso che la CMT mi abbia aiutato molto a comprendere queste dinamiche e a controllarle molto meglio.
FG: Un’ultima domanda. Quali saranno, o dovrebbero essere, secondo te, gli sviluppi futuri della Control Mastery Theory?
GS: La cosa che vorrei succedesse è che la teoria diventasse più accessibile a molte più persone, come state facendo voi in Italia... Questo sarebbe molto utile.
Informazioni sull'autore
cmt_user
Membro e collaboratore del gruppo Control-Mastery Theory Italia.